Cassazione penale Sez. I sentenza n. 41338 del 11 ottobre 2023

ECLI:IT:CASS:2023:41338PEN

Massima

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Il porto illegale di armi comuni da sparo, anche se temporaneo e finalizzato all'esercizio dell'attività venatoria, integra il reato di cui agli artt. 4 e 7 della L. n. 895/1967, in quanto il mero possesso dell'arma, in assenza delle necessarie autorizzazioni e licenze, comporta l'obbligo di denuncia, a prescindere dalle modalità e dalle finalità del suo utilizzo. Il giudice di merito, nel valutare la gravità oggettiva del fatto e il grado di colpevolezza dell'imputato, può implicitamente escludere la particolare tenuità del reato ai sensi dell'art. 131-bis c.p. anche attraverso la motivazione relativa al riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche in rapporto di equivalenza con le aggravanti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONI Monica - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - rel. Consigliere

Dott. MANCUSO Luigi F.A. - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23/09/2022 della CORTE APPELLO di BARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere DOMENICO FIORDALISI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore COCOMELLO ASSUNTA, che ha concluso chiedendo per dichiarare inammissibili i ricorsi;
udito il difensore.
Procedimento a trattazione scritta.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSI…

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