Cassazione penale Sez. V sentenza n. 17925 del 11 giugno 2020

ECLI:IT:CASS:2020:17925PEN

Massima

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La condotta violenta nei confronti di un pubblico ufficiale o agente di polizia giudiziaria nell'esercizio delle sue funzioni, anche se non finalizzata a costringerlo a compiere o omettere atti d'ufficio, integra la circostanza aggravante prevista dall'art. 576, comma 1, n. 5-bis c.p., purché vi sia un collegamento logico tra il fatto delittuoso e l'adempimento delle funzioni o del servizio da parte del soggetto passivo, essendo irrilevante che quest'ultimo abbia terminato o meno di compiere specifici atti di ufficio al momento del fatto. Ai fini della configurabilità di tale aggravante, è sufficiente che il pubblico ufficiale si sia qualificato come tale prima dell'azione violenta e che il soggetto attivo fosse a conoscenza di tale qualifica. Non sussiste alcuna incompatibilità logica o giuridica tra l'assoluzione dal reato di resistenza a pubblico ufficiale ex art. 336 c.p. e la contestuale applicazione dell'aggravante in esame, in quanto l'elemento soggettivo del dolo specifico richiesto per il delitto di cui all'art. 336 c.p. attiene al profilo psicologico e non all'elemento oggettivo della condotta, che rileva invece ai fini dell'aggravante di cui all'art. 576, comma 1, n. 5-bis c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MORELLI Francesca - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduar - rel. Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. BELMONTE ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26/09/2018 della CORTE APPELLO di MESSINA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. EDUARDO DE GREGORIO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. BIRRITTERI LUIGI;
Il Proc. Gen. conclude per l'inamnnissibilita';
udito il difensore.
RITENUTO IN FATTO
Con la sentenza impugnata la Corte di Appello di Messina, in parziale rifo…

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