Cassazione penale Sez. I sentenza n. 19270 del 9 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:19270PEN

Massima

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Il provvedimento di confisca di prevenzione, divenuto definitivo, può essere revocato solo in presenza di prove nuove, sopravvenute o non valutate neppure implicitamente, che incrinino in modo decisivo il quadro probatorio su cui si è basata la decisione originaria, non essendo sufficiente invocare elementi favorevoli che si risolvano in una mera ridiscussione degli elementi già valutati. La revoca della misura di prevenzione si muove nell'ambito della rivedibilità del giudicato di cui all'art. 630 c.p.p. e non consente di rimettere in discussione atti o elementi già considerati nel procedimento di prevenzione o in esso deducibili. Pertanto, le censure relative alla qualificazione del soggetto come terzo interessato, anziché come proposto, attengono al merito della misura di prevenzione e non all'istituto della revoca, essendo estranee a quest'ultimo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Presidente

Dott. SANDRINI Enrico Giusep - Consigliere

Dott. SARACENO Rosa Anna - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso il decreto n. 4/2014 CORTE APPELLO di TORINO, del 26/01/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PALMA TALERICO;
lette le conclusioni del PG Dott. Gaeta Pietro, che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con decreto del 26 gennaio 2015, la Corte di appello di Torino rigettava l'impugnazione proposta nell'interesse, tra gli altri, di (OMISSIS) avverso il decreto del medesimo Tribunale …

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