Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 26816 del 9 luglio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:26816PEN

Massima

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Il reato di maltrattamenti in famiglia, di cui all'art. 572 c.p., si configura quando le condotte di violenza fisica e morale, anche se non necessariamente reiterate in modo costante e continuativo, siano tuttavia caratterizzate da abitualità e sistematicità, tali da cagionare un perdurante stato di sofferenza e di assoggettamento della vittima, il cui benessere psico-fisico risulti gravemente compromesso. Ai fini della sussistenza del reato non è necessario che le singole condotte siano di per sé idonee a integrare fattispecie criminose autonome, essendo sufficiente che esse, considerate nel loro insieme, diano luogo a un trattamento complessivamente degradante e lesivo della dignità della persona offesa. Pertanto, anche atti isolati di violenza fisica o morale, purché connotati da abitualità e sistematicità, possono integrare il delitto di maltrattamenti in famiglia, a prescindere dalla loro rilevanza penale autonoma, ove siano idonei a cagionare un perdurante stato di sofferenza e di assoggettamento della vittima. Analogamente, condotte di danneggiamento di cose, pur non essendo direttamente rivolte contro la persona, possono assumere rilevanza nell'ambito del reato di maltrattamenti in famiglia, qualora siano espressione di una condotta complessiva di prevaricazione e di sopraffazione nei confronti della vittima, tale da incidere gravemente sul suo benessere psico-fisico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - rel. Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

avverso la sentenza 23 settembre 2010 della Corte di appello di Brescia che ha confermato la sentenza 9 febbraio 2010 del G.U.P. del Tribunale di Brescia, di condanna per il reato di maltrattamenti in famiglia.

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso.

Udita la relazione fatta dal ((omissis)).

Sentito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale dott. GERACI Vincenzo ch…

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