Cassazione penale Sez. V sentenza n. 17731 del 27 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:17731PEN

Massima

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Il reato di minaccia grave non sussiste quando l'imputato, pur esprimendo il rammarico per l'impossibilità di disporre di un'arma, non prospetta concretamente un male futuro dipendente dalla sua volontà, in quanto la mera manifestazione di tale impossibilità esclude la potenzialità intimidatoria richiesta dalla fattispecie incriminatrice. Perché possa configurarsi il delitto di minaccia, è necessario che il male prospettato sia possibile e che la sua realizzazione dipenda dalla volontà dell'agente; in assenza di tali elementi, la condotta, pur potendo apparire minacciosa, non integra gli estremi del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - rel. Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

MO. SA. n. il (OMESSO);

avverso la SENTENZA del 23 maggio 2008 della CORTE DI APPELLO di CATANIA;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. OLDI PAOLO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. MONETTI Vito che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con senten…

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