Il vincolo di inedificabilità relativa entro i 150 metri dalla battigia, previsto dalla legge regionale, impedisce la sanatoria edilizia di opere realizzate in assenza di titolo abilitativo, anche se le strutture essenziali del fabbricato preesistevano alla data di entrata in vigore del vincolo, qualora le opere oggetto di condono consistano in una sopraelevazione successiva che ha determinato un aumento di superficie e di volume. In tali casi, l'amministrazione è tenuta a negare il rilascio della concessione in sanatoria, senza che possa rilevare un eventuale parere favorevole della competente autorità paesaggistica, in quanto il giudizio negativo prevale sulla mera indicazione di assenza di grave danno al paesaggio. Inoltre, il silenzio-assenso non può formarsi sull'istanza di condono edilizio quando le opere non siano suscettibili di sanatoria per la presenza di vincoli di inedificabilità, in quanto manca uno dei presupposti essenziali per la formazione del silenzio-assenso.