Cassazione penale Sez. II sentenza n. 47655 del 22 dicembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:47655PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La circostanza aggravante della esposizione alla pubblica fede di cui all'art. 625, comma 1, n. 7 c.p. (richiamata dall'art. 635, commi 1, 2 e 3 c.p.) presuppone che il bene sia stato lasciato incustodito per necessità, intesa in senso relativo come ogni apprezzabile esigenza di condotta imposta da particolari situazioni, in contrapposizione agli opposti concetti di comodità o di trascuratezza nella vigilanza, ovvero sia ricollegabile alla consuetudine intesa quale pratica di fatto generale e costante, ancorché non imposta da esigenza dalla quale non possa prescindersi. Pertanto, affinché ricorra tale aggravante, è necessario che il soggetto non abbia la disponibilità materiale della cosa e mantenga il possesso della stessa "nudo animo", pur non avendo il "corpus". Viceversa, ove il proprietario si sia avvalso di mezzi efficaci di vigilanza e custodia, ovvero vi sia stata una ripresa del possesso diretto della cosa, non sussiste l'affidamento alla pubblica fede e, di conseguenza, la relativa aggravante.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. DI DOMENICO Vincenzo - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. AMBROSIO Annamaria - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE D'APPELLO di CAGLIARI;

nei confronti di:

PI. GI. , N. IL (OMESSO);

CA. SA. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 05/10/2004 CORTE APPELLO di CAGLIARI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. DIDOMENICO VINCENZO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr…

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