Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 37134 del 1 agosto 2018

ECLI:IT:CASS:2018:37134PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel determinare la pena da irrogare all'imputato, gode di ampia discrezionalità, purché dia adeguata motivazione circa l'applicazione dei criteri di cui all'art. 133 c.p. per la graduazione della sanzione, anche in relazione alle circostanze attenuanti e aggravanti riconosciute. La Corte di Cassazione può sindacare tale valutazione solo quando la pena sia manifestamente sproporzionata rispetto alla media edittale, mentre non è necessaria una specifica e dettagliata spiegazione del ragionamento seguito dal giudice di merito qualora la pena rientri nella media edittale, essendo sufficiente il richiamo a criteri generali come la gravità del reato e la capacità a delinquere dell'imputato, desumibili dalla motivazione. Pertanto, la graduazione della pena, anche in presenza di circostanze attenuanti, rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il cui operato è sindacabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o irragionevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IZZO Fausto - Presidente

Dott. RANALDI Alessandro - rel. Consigliere

Dott. CENCI Daniele - Consigliere

Dott. PAVICH Giuseppe - Consigliere

Dott. DAWAN Daniela - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 25/10/2017 della CORTE APPELLO SEZ. DIST. di TARANTO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. RANALDI ALESSANDRO;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. SPINACI SANTE che ha concluso per il rigetto del ricorso.
E' presente l'avvocato (OMISSIS) del foro di TARANTO in difesa di (OMISSIS) che insiste per l'accoglimento del ricorso.
FA…

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