Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 48641 del 24 novembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:48641PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990, richiede la prova dell'effettiva esistenza di un vincolo associativo tra più soggetti, caratterizzato da stabilità, durata e struttura organizzativa, nonché dalla condivisione di uno scopo criminoso comune, che non può desumersi dalla mera constatazione di una pluralità di condotte delittuose poste in essere dai singoli concorrenti. Ai fini della configurabilità del reato associativo, non è sufficiente la mera partecipazione a singoli episodi di spaccio o di acquisto di stupefacenti, ma è necessario che emerga un ruolo organizzativo e direttivo del soggetto all'interno del gruppo criminale, desumibile da elementi probatori specifici e individualizzanti, quali intercettazioni, dichiarazioni di collaboratori di giustizia e altri riscontri esterni. La chiamata in correità del concorrente non costituisce di per sé prova sufficiente, ma necessita di adeguati elementi di riscontro che ne confermino la credibilità e la riferibilità all'imputato. Inoltre, il giudizio di comparazione tra le circostanze attenuanti e aggravanti, ai fini della determinazione della pena, rientra nell'esclusiva discrezionalità del giudice di merito, purché sorretta da congrua e logica motivazione, e non è sindacabile in sede di legittimità, salvo che non risulti manifestamente illogica o abnorme.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Milano;

2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza in data 04/04/2013 della Corte di Appello di Milano;

letti gli atti, i ricorsi e il provvedimento decisorio impugnato;

udita la relazione del Consigliere Dr. Giacomo Paoloni;

udito il Pubblico Ministero in persona del sostituto Procuratore generale Dr. Aniello Roberto, che ha concluso per l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata, in accogl…

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