Cassazione penale Sez. V sentenza n. 38998 del 20 settembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:38998PEN

Massima

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La partecipazione all'associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. può essere desunta, ai fini dell'applicazione di misure cautelari, anche sulla base di un giudizio logico-induttivo che tenga conto di elementi indiziari quali: i) il ruolo di assoluto rilievo ricoperto dall'indagato all'interno dell'organizzazione criminale, dimostrato dalla sua costante attività di collegamento e comunicazione con i vertici della cosca, anche attraverso l'utilizzo di un linguaggio convenzionale e criptico finalizzato a eludere il controllo degli inquirenti; ii) i rapporti familiari e di stretta vicinanza con gli altri membri dell'associazione mafiosa; iii) la prova della conoscenza e del coinvolgimento dell'indagato negli affari illeciti della consorteria, anche attraverso il contributo fornito per il raggiungimento dei suoi scopi criminali. Tali elementi, valutati nel loro complesso, possono integrare i gravi indizi di colpevolezza richiesti per l'applicazione di una misura cautelare, senza che sia necessaria la dimostrazione di una formale affiliazione dell'indagato all'associazione. Inoltre, nei confronti dei reati di cui all'art. 416-bis c.p., opera una presunzione di sussistenza delle esigenze cautelari e dell'adeguatezza della custodia in carcere, che può essere superata solo attraverso la prova di elementi specifici che attestino la rescissione dei legami dell'indagato con l'organizzazione criminosa o la radicale dissoluzione della stessa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DUBOLINO Pietro - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfre - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nata a (OMISSIS);

avverso la ordinanza emessa il 25.1.2013 dal tribunale del riesame di Reggio Calabria;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Alfredo Guardiano;

udito il Pubblico Ministero nella persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. Mazzotta Gabriele, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito per la ricorrente il difensore di fiducia, avv. (OMISSIS), che ha …

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