Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: Il ricorso per cassazione avverso una sentenza di condanna deve essere proposto entro il termine perentorio di 45 giorni dal deposito della stessa, a pena di inammissibilità. Il mancato rispetto di tale termine, dovuto a negligenza o colpa del ricorrente, comporta la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma equitativamente determinata in favore della Cassa delle ammende, in applicazione dell'articolo 616 c.p.p. La rimessione nei termini per la presentazione del ricorso, se richiesta e rigettata senza impugnazione del relativo provvedimento, non impedisce la declaratoria di inammissibilità del ricorso tardivo. Il giudice di legittimità, nel dichiarare l'inammissibilità del ricorso per tardività, è tenuto a motivare in ordine alla sussistenza dei presupposti per l'applicazione delle sanzioni previste dalla legge a carico del ricorrente.