Cassazione penale Sez. III sentenza n. 29335 del 19 luglio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:29335PEN

Massima

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Il consenso all'atto sessuale, che esclude la configurabilità del reato di violenza sessuale di cui all'art. 609-bis c.p., deve essere valutato con riferimento al momento del compimento dell'atto stesso, senza che rilevino eventuali condotte antecedenti della persona offesa, anche se idonee a ingenerare nell'agente un ragionevole errore sulla volontà della vittima. Integra l'elemento oggettivo del reato non solo la condotta invasiva della sfera sessuale altrui realizzata in presenza di una manifesta opposizione della vittima, ma anche quella posta in essere in assenza di un consenso, espresso o tacito, della persona offesa. La sussistenza di tale consenso deve essere esclusa qualora emergano dal compendio probatorio elementi concludenti, quali il clima di tensione tra le parti, il tenore dei messaggi scambiati e l'uso di espressioni rabbiose e perentorie da parte dell'agente, idonei a rivelare la contraria volontà della vittima alla consumazione dell'atto sessuale. Inoltre, la minaccia di divulgare materiale pornografico ritraente la persona offesa, quale mezzo per costringerla a subire un rapporto sessuale non consensuale, integra l'elemento oggettivo del reato, a prescindere dalla circostanza che il materiale sia stato effettivamente conservato dall'agente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta da:

Dott. GENTILI Andrea - Presidente

Dott. SCARCELLA Alessio - Consigliere

Dott. GALANTI Alberto - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

Dott. ANDRONIO ((omissis)) - Relatore

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da
Be.Gi., nato a C il omissis
avverso la sentenza del 15/05/2023 della Corte di appello di Ancona;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis)) Andronio;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile;
udito il difensore, avv. El.Pa.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 15 maggio 2023, la Corte di appello di Ancona ha parzialmente riformato la sentenza del 18 febbraio 2021 del Tribuna…

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