Cassazione penale Sez. II sentenza n. 47713 del 19 novembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:47713PEN

Massima

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Il tentativo punibile si configura non solo quando l'agente abbia posto in essere atti esecutivi veri e propri, ma anche quando abbia definitivamente approntato il piano criminoso in ogni dettaglio e iniziato a darvi attuazione, compiendo atti idonei e diretti in modo non equivoco alla consumazione del reato, che abbiano una significativa probabilità di conseguire l'obiettivo programmato. Pertanto, anche atti preparatori possono integrare gli estremi del tentativo punibile, quando siano univocamente diretti alla realizzazione del delitto e abbiano la capacità, sulla base di una valutazione ex ante e in relazione alle circostanze del caso, di raggiungere il risultato prefisso. La valutazione della sussistenza del tentativo deve essere effettuata sulla base di un complessivo apprezzamento degli elementi indiziari, senza che la mera desistenza di uno dei concorrenti, se non comunicata agli altri e dovuta a mero timore reverenziale, possa escludere la configurabilità del tentativo. Inoltre, ai fini della determinazione della pena, il giudice deve valutare tutti i criteri di cui all'art. 133 c.p., tra cui la condotta successiva al reato, senza che la mera presenza di precedenti penali e di una condotta processuale non resipiscente possa automaticamente precludere la concessione delle circostanze attenuanti generiche, dovendo il giudice esercitare la propria discrezionalità valutando tutti gli elementi rilevanti nel caso concreto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - est. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

per il reato di cui agli articoli 56 e 110 c.p. e articolo 629 c.p., comma 3, n. 1;

sul ricorso proposto dal difensore dell'imputato avverso la sentenza della Corte di appello di Bologna n. 1148/13 del 16.7.2013;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal componente del collegio Dr. Sandra Recchione;

udita la requisitoria del Sostituto Procurat…

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