Cassazione penale Sez. II sentenza n. 9333 del 4 marzo 2019

ECLI:IT:CASS:2019:9333PEN

Massima

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Il possesso di beni di provenienza illecita, in assenza di giustificazioni plausibili, integra il reato di ricettazione, anche quando l'imputato abbia inserito la propria scheda telefonica nel dispositivo ricettato, non essendo sufficiente tale circostanza a escludere la consapevolezza della provenienza delittuosa del bene. La ricettazione non può essere ricondotta alla più lieve fattispecie dell'incauto acquisto quando gli elementi di prova raccolti dimostrino univocamente la consapevolezza della provenienza illecita dei beni, senza che possano essere accolte le allegazioni difensive volte a giustificare la buona fede dell'imputato. La mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche è adeguatamente motivata dalla gravità dell'illecito, desunta dal numero di beni ricettati e dalla natura "professionale" dell'attività delittuosa. Il sindacato di legittimità sulla motivazione del provvedimento impugnato è limitato alla verifica della sua effettività, assenza di manifesta illogicità, coerenza interna e compatibilità con gli altri atti del processo, senza poter censurare la persuasività, l'inadeguatezza o la mancanza di rigore della stessa, quando non risulti manifestamente illogica o contraddittoria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirel - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

Dott. RECCHIONE - rel. Consigliere

Dott. SARACO Anton - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 06/02/2017 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. SANDRA RECCHIONE;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. MIGNOLO OLGA che ha concluso chiedendo il rigetto dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. La Corte di appello di Napoli confermava la condanna degli imput…

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