Consiglio di Stato sentenza breve n. 2043 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:2043SENB

Massima

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La revoca dell'aggiudicazione di un appalto pubblico è legittima quando l'aggiudicatario, pur avendo sottoscritto il contratto, vi abbia allegato riserve e osservazioni che manifestano chiaramente la sua volontà di non voler o non poter dare seguito alle obbligazioni contrattuali alle condizioni pur sottoscritte, in palese violazione dei principi di buona fede e diligenza professionale che devono guidare i rapporti tra le parti nella contrattazione pubblica. In tali casi, l'amministrazione può e deve attivare gli strumenti di autotutela a tutela dell'interesse pubblico al rispetto dei principi di imparzialità e buon andamento, procedendo alla revoca dell'aggiudicazione e allo scorrimento della graduatoria, fermi restando gli eventuali ulteriori provvedimenti adottabili a carico dell'impresa in ragione del suo comportamento negoziale. La forma scritta del contratto, prevista ad substantiam, non esclude la rilevanza negoziale, alla stregua di un elementare principio di buona fede, delle considerazioni sottoscritte e inviate dall'impresa circa la propria futura esecuzione del regolamento negoziale appena stipulato, le quali, se configurano una richiesta di mutamento del regolamento contrattuale rispetto a quello che fin dal momento dell'offerta l'impresa si era obbligata ad accettare, integrano una controproposta e non un'accettazione, legittimando pertanto l'amministrazione all'attivazione degli strumenti di autotutela.

Sentenza completa

Pubblicato il 28/02/2023

N. 02043/2023REG.PROV.COLL.

N. 00240/2023 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex artt. 38 e 60 cod. proc. amm.

sul ricorso numero di registro generale 240 del 2023, proposto dall’impresa -OMISSIS-, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dagli avvocati Giuseppe Inglese e Marco Petrone, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Marco Petrone in Roma, via Oslavia, 28,

contro

l’Azienda Ospedale Università Padova, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dagli avvocati Maria Grazia Calì e Carlo Moreschi, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia,

nei confronti<…

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