Cassazione penale Sez. V sentenza n. 20003 del 11 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:20003PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Le dichiarazioni della persona offesa, se ritenute credibili e attendibili dal giudice di merito, possono costituire prova sufficiente per l'affermazione della responsabilità penale dell'imputato, senza necessità di ulteriori riscontri esterni, purché il giudice motivi adeguatamente la valutazione della credibilità soggettiva del dichiarante e dell'attendibilità intrinseca del suo racconto. Inoltre, l'abitualità del comportamento criminoso, anche sotto forma di condotte plurime e reiterate, costituisce causa ostativa al riconoscimento dell'esimente della particolare tenuità del fatto ex art. 131-bis c.p., in quanto la valutazione complessiva della fattispecie concreta deve tenere conto non solo dei parametri oggettivi di offensività della condotta, ma anche del profilo della personalità dell'autore e della sua capacità a delinquere. Infine, la liquidazione equitativa del danno non patrimoniale, in assenza di una puntuale quantificazione analitica, è ritenuta idonea motivazione, purché il giudice indichi i fatti materiali posti a base della decisione e il percorso logico seguito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GUARDIANO Alfredo - Presidente

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. CANANZI Francesco - rel. Consigliere

Dott. CIRILLO Pierangelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 24/05/2022 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere CANANZI FRANCESCO;
lette la requisitoria e le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale LORI PERLA, che ha chiesto dichiararsi inammissibili i ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Milano, con la sentenza emessa…

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