Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Catania sentenza n. 3454 del 2022

ECLI:IT:TARCT:2022:3454SENT

Massima

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Il carattere precario di un manufatto edilizio, che esonera dall'obbligo del permesso di costruire, postula un uso specifico ma temporalmente limitato del bene, dovendo prescindere dalla temporaneità della destinazione soggettivamente data al manufatto dal costruttore e valutare l'opera alla luce della sua obiettiva ed intrinseca destinazione naturale. Pertanto, rientrano nella nozione giuridica di costruzione, per la quale occorre il titolo abilitativo edilizio, tutti quei manufatti che, anche se non necessariamente infissi nel suolo o pur semplicemente aderenti a questo, alterino lo stato dei luoghi in modo stabile, non irrilevante e non meramente occasionale. La natura di pertinenza, ai fini edilizi, può essere riconosciuta in presenza di un oggettivo nesso funzionale e strumentale tra la cosa accessoria e quella principale, tale da consentire esclusivamente la destinazione della cosa ad un uso pertinenziale durevole, il quale emerge se l'opera pertinenziale ha una dimensione ridotta e modesta rispetto alla cosa cui inerisce, tale da renderla priva di un autonomo valore di mercato e non comportante un carico urbanistico o una alterazione significativa dell'assetto del territorio. Pertanto, non può ritenersi meramente pertinenziale un abuso che, pur avendo proporzione sensibilmente ridotta rispetto all'opera principale, presenta incontestate caratteristiche di rilevante dimensione, di autonomo valore di mercato, di rilevante carico urbanistico, e occupa un'area diversa e ulteriore rispetto a quella già occupata dal preesistente edificio principale. Inoltre, la disciplina di cui alla legge 24 marzo 1989, n. 122 (c.d. legge Tognoli) costituisce norma di beneficio ed in quanto tale non suscettibile di interpretazione estensiva, sicché la realizzazione di parcheggi pertinenziali in deroga alla vigente disciplina urbanistica è ammessa solo e soltanto nel rispetto integrale della disposizione stessa, ossia deve necessariamente trattarsi di parcheggi pertinenziali da realizzarsi nel sottosuolo ovvero in locali terreni preesistenti del fabbricato cui si annettono ovvero solo e soltanto nel sottosuolo di aree esterne al fabbricato stesso. Infine, i provvedimenti repressivi di abusi edilizi, in quanto espressione di actio vincolata nel contenuto, non abbisognano di specifica motivazione intesa come estrinsecazione della scelta della preminenza dell'interesse pubblico al ripristino dell'ordine giuridico infranto, all'esito di una ponderazione dei contrapposti interessi in giuoco, bensì di un supporto giustificativo, id est della certazione della esistenza di attività edilizia realizzata in dispregio delle regole.

Sentenza completa

Pubblicato il 28/12/2022

N. 03454/2022 REG.PROV.COLL.

N. 02294/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

sezione staccata di Catania (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2294 del 2013, proposto da
-OMISSIS-, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio fisico eletto presso il suo studio in Scicli, Via G. Marconi, n. 7 e con domicilio digitale
ex lege
come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Scicli, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, non costituito in giudizio;

per l’annullamento

dell’ordinanza del Capo Settore LL.PP. e Urbanistica del Comune di Scicli n. 87 R.O. del 13.5.2013, notificata il 20.5.2013 a mezzo messo comunale e degli atti presupposti costituiti da…

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