Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 6026 del 2006

ECLI:IT:TARLAZ:2006:6026SENT

Massima

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La presentazione di una domanda di condono edilizio entro il termine di legge preclude all'amministrazione l'adozione di provvedimenti repressivi dell'abuso, in quanto la definizione del procedimento di sanatoria assume carattere pregiudiziale rispetto all'esercizio del potere sanzionatorio. Ciò al fine di evitare la totale vanificazione del procedimento di condono già attivato, il quale deve essere previamente definito, con l'accoglimento o il rigetto della relativa istanza, prima che l'amministrazione possa legittimamente disporre le misure ripristinatorie dell'originario stato dei luoghi. Il principio trova applicazione in virtù degli artt. 38 e 44 della legge n. 47/1985, cui espressamente rinvia il d.l. n. 269/2003, convertito nella legge n. 326/2003, che disciplinano il procedimento di condono edilizio. Pertanto, la presentazione tempestiva della domanda di condono impedisce all'amministrazione di adottare provvedimenti demolitivi o ripristinatori, i quali potranno essere legittimamente disposti solo all'esito del procedimento di sanatoria, qualora questo si concluda con il rigetto dell'istanza. In tal modo, si tutela l'affidamento del privato nella definizione del procedimento di condono, evitando che l'attivazione del potere sanzionatorio possa pregiudicare la possibilità di regolarizzare le opere abusive.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE
PER IL LAZIO
ROMA
SEZIONE I QUATER
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
con rito abbreviato ai sensi dell'art. 26 della legge 6 dicembre 1971, n. 1034, come modificato dall'art. 9 della legge 21 luglio 2000, n. 205
sul ricorso n. 6337 del 2006, proposto da ((omissis)), rappresentata e difesa dall'Avv. ((omissis)) ed elettivamente domiciliata presso lo studio del difensore, situato in Roma, Piazza Cavour n. 3;
contro
il Comune di Roma, in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso dall'Avv. ((omissis)) ed elettivamente domiciliato presso il difensore nella sede dell'Avvocatura Comunale, situata in Roma, via del Tempio di Giove n. 21;
per l'annullamento
della determinazione dirigenziale del Comune di Roma n. 532 dell'8 marzo 2006, notificata in data 11 aprile 2006, con la quale è stata disposta la demolizione delle opere …

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