Cassazione penale Sez. V sentenza n. 41144 del 22 novembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:41144PEN

Massima

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Il reato di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico (art. 483 c.p.) tutela la veridicità sostanziale della dichiarazione resa al pubblico ufficiale, a prescindere da eventuali errori formali o interpretazioni soggettive della situazione di fatto da parte del dichiarante. Pertanto, l'erronea convinzione del dichiarante circa la necessità di includere o meno determinati redditi nella dichiarazione, anche se dovuta a una personale e soggettiva interpretazione della composizione del nucleo familiare difforme dalla disciplina normativa, non esclude la configurabilità del reato, in quanto ciò che rileva è la veridicità sostanziale della dichiarazione, che deve essere rispettata indipendentemente dalla correttezza formale della stessa. Inoltre, l'errore del dichiarante, anche se dovuto a una mera dimenticanza o a una errata percezione della realtà, è irrilevante ai fini della configurabilità del dolo richiesto per il perfezionamento del reato di falsità ideologica, in quanto tale elemento psicologico sussiste comunque laddove il soggetto agente abbia consapevolmente attestato il falso, a prescindere dalla sussistenza di una effettiva intenzione di ingannare. Pertanto, la mera erronea convinzione del dichiarante circa la necessità di includere o meno determinati redditi nella dichiarazione, anche se dovuta a una personale e soggettiva interpretazione della composizione del nucleo familiare difforme dalla disciplina normativa, non esclude la configurabilità del reato di falsità ideologica, in quanto ciò che rileva è la veridicità sostanziale della dichiarazione, che deve essere rispettata indipendentemente dalla correttezza formale della stessa, e l'errore del dichiarante, anche se dovuto a una mera dimenticanza o a una errata percezione della realtà, è irrilevante ai fini della configurabilità del dolo richiesto per il perfezionamento del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PI. GE. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 10337/2007 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 20/05/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 22/10/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA VESSICHELLI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GALATI Giovanni, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio per prescrizione.

FATTO E DIRITTO

Propone r…

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