Cassazione penale Sez. V sentenza n. 14839 del 27 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:14839PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (stalking) è integrato da una serie di condotte reiterate di minaccia o molestia, poste in essere successivamente all'entrata in vigore della relativa norma incriminatrice, che determinano un mutamento delle abitudini di vita della vittima, inducendola a modificare il proprio regime di vita per sottrarsi agli atteggiamenti persecutori. Tali condotte, anche se iniziate in epoca precedente, possono essere valutate dal giudice al fine di inquadrare storicamente e comprendere adeguatamente i comportamenti rilevanti ai fini della configurazione del reato, senza che ciò comporti un indebito allargamento del thema decidendum. La credibilità delle dichiarazioni delle persone offese, pur in presenza di eventuali discordanze marginali con altri elementi di prova, può essere adeguatamente motivata dal giudice di merito sulla base di un complessivo apprezzamento degli elementi istruttori. Il reato di stalking non si configura come "reato ostacolo" volto a tutelare beni giuridici diversi da quelli espressamente indicati dalla norma, ma come reato a tutela della libertà morale individuale, la cui consumazione è puntualmente individuata dal legislatore. Il diniego delle circostanze attenuanti generiche, così come la ricostruzione del movente, possono essere adeguatamente motivati dal giudice di merito sulla base di un complessivo apprezzamento degli elementi di fatto emersi nel processo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 09/12/2015 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 24/02/2017, la relazione svolta dal Consigliere Dr. MARIA VESSICHELLI;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. GIOVANNI DI LEO che ha concluso per l'annullamento con rinvio;
uditi i difensori avv. (OM…

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