Il rilascio di concessioni demaniali marittime e lacuali per finalità turistico-ricreative deve avvenire nel rispetto dei principi di evidenza pubblica, trasparenza, libera concorrenza e non discriminazione, attraverso procedure comparative aperte a tutti gli operatori economici interessati. L'automatica proroga o il rinnovo diretto di tali concessioni, in assenza di procedure selettive, è incompatibile con il diritto dell'Unione Europea, in particolare con gli articoli 49, 56 e 106 del TFUE e con l'art. 12 della Direttiva 2006/123/CE, in quanto determina un ostacolo all'ingresso di nuovi soggetti nel mercato e una violazione dei principi di derivazione europea in materia di tutela della concorrenza. Pertanto, le amministrazioni pubbliche sono tenute a indire procedure ad evidenza pubblica per l'affidamento di concessioni demaniali marittime e lacuali, nel rispetto dei principi di trasparenza, imparzialità, proporzionalità, efficienza e parità di trattamento, nonché della libera concorrenza, come previsto anche dalla normativa regionale. In caso di contrasto tra la normativa nazionale o regionale e il diritto dell'Unione Europea, quest'ultimo deve trovare immediata applicazione, con conseguente disapplicazione della disciplina interna confliggente.