Cassazione penale Sez. I sentenza n. 2552 del 20 gennaio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:2552PEN

Massima

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Il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso si configura quando l'agente si inserisce stabilmente nella struttura organizzativa del sodalizio, mettendosi concretamente a disposizione dello stesso in vista del perseguimento dei comuni fini criminosi. Tale condotta partecipativa si caratterizza per la serieta' e la continuita' del rapporto tra l'individuo e l'organizzazione, rivelato da comportamenti oggettivi che esprimono l'adesione libera e volontaria al programma associativo e la reciproca vocazione di irrevocabilita' della scelta, a prescindere dalla successiva chiamata per l'esecuzione di specifici incarichi. Pertanto, il mero rapporto di amicizia o conoscenza con esponenti di vertice dell'associazione mafiosa non e' sufficiente a integrare il reato di cui all'art. 416-bis c.p., essendo necessario che l'indagato abbia assunto un ruolo attivo e organico all'interno del sodalizio, mettendosi stabilmente a disposizione dello stesso. Inoltre, in relazione al reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso, vigono la presunzione relativa di sussistenza delle esigenze cautelari e quella assoluta di adeguatezza della sola custodia in carcere, superabili solo dalla dimostrazione, in positivo, di elementi fattuali contrari, non rinvenibili nel caso di specie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONI Monica - Presidente

Dott. MANCUSO Luigi F. A. - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. TOSCANI Eva - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 29/03/2022 del TRIB. LIBERTA' di BARI;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa TOSCANI EVA;
lette le conclusioni del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa ZACCO FRANCA, che ha prospettato la declaratoria d'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza in preambolo il Tribunale di Bari - Sezione Riesame, decidendo ai sensi dell'articolo 309 c.p.p., ha confermato l'ordinanza d…

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