Il risultato delle intercettazioni costituisce prova autonoma e non necessita di riscontri estrinseci ai sensi dell'art. 192, comma 3, c.p.p. La mancata trasmissione al Tribunale del riesame dei decreti di autorizzazione delle intercettazioni telefoniche non determina l'inutilizzabilità delle comunicazioni intercettate, ma può dar luogo alla perdita di efficacia della misura cautelare applicata, ai sensi dell'art. 309, commi 5 e 10, c.p.p., solo se i decreti non siano stati presentati dal P.M. al G.i.p. con la richiesta di misura cautelare. Inoltre, l'utilizzabilità delle intercettazioni disposte in altro procedimento penale non è subordinata alla produzione del relativo decreto autorizzativo, essendo sufficiente il deposito, presso l'autorità giudiziaria competente per il procedimento ad quem, delle registrazioni e dei verbali delle intercettazioni da utilizzare, ai sensi dell'art. 270, comma 2, c.p.p. Infine, la genericità del motivo di ricorso che lamenta la violazione degli artt. 271, 268 e 267 c.p.p. senza documentare alcunché e senza indicare la data di inizio delle operazioni di ascolto, determina l'inammissibilità del motivo stesso per mancanza dei necessari requisiti di specificità.