Cassazione penale Sez. I sentenza n. 40295 del 27 settembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:40295PEN

Massima

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Il delitto di estorsione aggravata si configura quando soggetti estranei ad un rapporto negoziale, mediante minacce idonee a suscitare nel soggetto passivo il timore di subire gravi conseguenze da parte di un'organizzazione criminale, costringono la vittima a versare una somma di denaro, al fine di conseguire un ingiusto profitto personale, privo di qualsiasi base giustificativa. Tale condotta si differenzia dal delitto di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, in quanto l'agente non agisce nella convinzione, anche erronea, di esercitare un proprio diritto, ma persegue esclusivamente il fine di ottenere un vantaggio patrimoniale ingiusto. Inoltre, il ricorso a mezzi intimidatori che vanno oltre la mera rivendicazione di un preteso diritto, rendendo la volontà della vittima coartata, integra il reato di estorsione e non quello di violenza privata. L'aggravante di cui all'art. 7 della Legge n. 203 del 1991 è applicabile sia ai partecipi di un'associazione di tipo mafioso, sia a coloro che, pur essendone estranei, pongano in essere condotte idonee a suscitare nel soggetto passivo il timore di subire gravi conseguenze da parte di una potente e radicata organizzazione criminale, in grado di punire eventuali rifiuti. In tal caso, non è necessario che l'associazione mafiosa sia in concreto precisamente delineata, essendo sufficiente che la condotta stessa, per le sue modalità, evochi l'esistenza di tali consorterie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. CAIAZZO ((omissis)) - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

Dott. CASSANO Margheri - rel. Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 538/2010 CORTE APPELLO di SALERNO, del 29/03/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 11/07/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARGHERITA CASSANO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il 29 marzo 2012 la Corte d'ap…

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