Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 12841 del 29 marzo 2011

ECLI:IT:CASS:2011:12841PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare la motivazione di una sentenza, è tenuto a verificare esclusivamente l'esistenza di un apparato argomentativo logico e coerente, senza poter procedere a una nuova valutazione delle prove e dei fatti accertati dal giudice di merito. Il controllo di legittimità sulla motivazione non può riguardare la ricostruzione dei fatti o l'apprezzamento delle prove, ma si limita a riscontrare l'assenza di manifesta illogicità, contraddittorietà o incompatibilità della motivazione con gli atti processuali citati. Il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, essendo preclusa una rinnovata analisi degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione impugnata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Pe. Gi. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza del 11 giugno 2010 emessa d((omissis)) d'appello di Napoli;

visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

sentita la relazione del consigliere dott. ((omissis));

sentito il sostituto procuratore generale, dott. ((omissis)), che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

Con la decisione in epigrafe i…

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