Cassazione penale Sez. V sentenza n. 32926 del 6 settembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:32926PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (c.d. stalking) si configura quando la condotta reiterata di minacce, molestie, appostamenti e controllo dei movimenti della vittima, posta in essere anche dopo la cessazione della relazione, è concretamente idonea a ingenerare nella persona offesa un grave stato di ansia e di paura, tale da costringerla a modificare le proprie abitudini di vita. La valutazione di tali elementi costitutivi del reato è rimessa al giudice di merito, il cui apprezzamento non è sindacabile in sede di legittimità se sorretto da motivazione logica e coerente, senza incorrere in vizi di illogicità o contraddittorietà manifesta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 24/09/2020 della Corte di Appello di Firenze;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere GIUSEPPE RICCARDI;
lette le richieste scritte, depositate ai sensi del Decreto Legge 28 ottobre 2020, n. 137, articolo 23, comma 8, del Pubblico Ministero, in persona del ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza emessa …

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