Cassazione penale Sez. V sentenza n. 17142 del 18 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:17142PEN

Massima

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Il requisito dell'esposizione alla pubblica fede, ai fini dell'integrazione dell'aggravante di cui all'art. 625, n. 7, c.p., sussiste quando il bene sia situato in luoghi aperti e accessibili all'azione di terzi estranei, in una situazione obiettiva caratterizzata da impellenti e non differibili esigenze che abbiano impedito alla persona offesa di approntare forme più adeguate di tutela. Ciò vale anche per manufatti situati sul confine tra proprietà private, in quanto non possono essere sottoposti ad una vigilanza costante da parte del proprietario. L'intera condotta, pur se motivata da una controversia civilistica sulla proprietà del terreno, non può essere inquadrata nell'esercizio arbitrario delle proprie ragioni, ma integra i reati di violazione di domicilio, minaccia e danneggiamento, essendo necessaria una modifica duratura del bene per integrare il reato di deturpamento o imbrattamento di cose altrui.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterin - rel. Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23/10/2017 della CORTE APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. CATERINA MAZZITELLI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. ((omissis)) che ha concluso chiedendo l'inammissibilita'.
Il Procuratore Generale, nella persona del Sost. Proc. Gen. Dott. ((omissis)), ha co…

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