Cassazione penale Sez. II sentenza n. 26891 del 20 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:26891PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione mafiosa, quale la 'ndrangheta, è configurabile anche sulla base di gravi indizi di colpevolezza desumibili da convergenti dichiarazioni di collaboratori di giustizia e da riscontri esterni individualizzanti, come il contenuto di intercettazioni ambientali che dimostrino il coinvolgimento dell'indagato nella custodia e gestione delle armi del sodalizio criminoso, nonché il suo ruolo di tramite tra i vertici dell'organizzazione e gli affiliati ancora in libertà. Tali elementi, unitamente al pericolo concreto di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio, giustificano l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, anche in presenza di una pregressa incensuratezza e di una regolare attività lavorativa dell'indagato, in ragione della gravità e pericolosità della condotta associativa accertata. La motivazione del provvedimento cautelare deve essere adeguata, coerente ed esente da errori logici e giuridici, senza che il giudice di legittimità possa sindacare gli apprezzamenti di merito del giudice di merito in ordine alla valutazione degli elementi probatori e alla ricostruzione del fatto, salvo i casi di travisamento della prova o di motivazione meramente apparente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI ((omissis)) - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) n. (OMISSIS);

avverso l'ordinanza emessa il 28 settembre 2012 dal Tribunale di Milano;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. CAMMINO Matilde;

udita la requisitoria del pubblico ministero, sost. proc. gen. Dott. GAETA Pietro, che ha chiesto la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso;

sentito il difensore di fiducia avv. (OMISSIS) del foro di Roma, che ha chiesto l&#…

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