Cassazione penale Sez. III sentenza n. 28364 del 1 luglio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:28364PEN

Massima

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Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è il seguente: Le diverse condotte previste dall'art. 73 del D.P.R. n. 309 del 1990 in materia di stupefacenti, pur essendo in alternativa formale tra loro, perdono la loro individualità e sono considerate come plurime condotte di un unico reato soltanto quando si riferiscano alla medesima sostanza stupefacente, siano indirizzate ad un unico fine e siano consumate senza apprezzabile soluzione di continuità. Viceversa, quando le condotte illecite, pur avendo ad oggetto la stessa sostanza, siano state realizzate in momenti diversi e con un apprezzabile distacco temporale, esse integrano distinti reati, suscettibili di essere valutati in un rapporto di continuazione. Ai fini dell'applicazione del principio del ne bis in idem, è necessario che sussista l'identità del fatto storico, inteso non solo nella sua dimensione naturalistica, ma anche in quella giuridica, con riferimento alla condotta, all'evento e al nesso di causalità. Pertanto, la detenzione di stupefacenti ai fini di cessione e la successiva cessione della medesima sostanza, pur essendo condotte alternative previste dalla medesima fattispecie normativa, costituiscono distinti reati, suscettibili di essere valutati in un rapporto di continuazione, qualora siano state realizzate in momenti diversi e con un apprezzabile distacco temporale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. DI NICOLA Vito - Consigliere

Dott. CERRONI Claudio - Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

Dott. SCARCELLA Alessio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/01/2018 della CORTE APPELLO di PERUGIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ALESSIO SCARCELLA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. SECCIA DOMENICO, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza 19.01.2018, la Corte d'appello …

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