Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1966 del 18 gennaio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:1966PEN

Massima

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Il dichiarante che, in sede di dichiarazione sostitutiva di atto notorio per il rilascio di certificati, ometta di indicare l'esistenza di condanne penali pronunciate con decreto penale di condanna, non integra il reato di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, in quanto, ai sensi della normativa vigente, egli non è tenuto a riferire nulla di più di quanto risulti dal certificato penale richiesto. Ciò in quanto, ai sensi del D.P.R. n. 313 del 2002, art. 24, comma 1, e art. 25, nel certificato penale richiesto dall'interessato non sono riportate le iscrizioni relative ai provvedimenti previsti dall'art. 445 c.p.p. e ai decreti penali. Pertanto, il dichiarante non è gravato da alcun dovere di dichiarare l'esistenza di tali condanne, essendo sufficiente che egli si attenga a quanto risulta dal certificato penale rilasciato dall'autorità competente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26/11/2019 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. GIUSEPPE DE MARZO;
lette le conclusioni del Sostituto Procuratore Dr. SENATORE VINCENZO, che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio;
lette le conclusioni del difensore che ha insistito per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 26/11/2019 la Cort…

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