L'amministrazione aggiudicatrice, nell'ambito di una procedura di gara pubblica, è legittimata a revocare l'aggiudicazione provvisoria qualora accerti, anche sulla base di certificazioni di altri enti competenti, che l'impresa aggiudicataria non risulti in regola con il pagamento di imposte, tasse e contributi previdenziali, indipendentemente dall'esistenza di contestazioni o procedure giurisdizionali pendenti in merito a tali debiti. L'accertamento della regolarità fiscale e contributiva costituisce un requisito essenziale di partecipazione alla gara, la cui verifica rientra nei poteri dell'amministrazione aggiudicatrice, la quale non può essere condizionata dalla pendenza di eventuali giudizi promossi dal concorrente. Pertanto, l'amministrazione è legittimata a revocare l'aggiudicazione provvisoria e a procedere all'affidamento in favore del concorrente successivo in graduatoria, qualora accerti, anche sulla base di certificazioni di altri enti competenti, l'irregolarità contributiva e fiscale dell'impresa originariamente aggiudicataria, a prescindere dall'esistenza di contestazioni o procedure giurisdizionali pendenti in merito a tali debiti. Tale principio si fonda sull'esigenza di garantire la rapidità e la certezza del procedimento di evidenza pubblica, nonché sulla natura vincolante delle certificazioni rilasciate dagli enti previdenziali e fiscali, le uniche autorità competenti a stabilire la regolarità contributiva e fiscale dei concorrenti.