Il Comune può legittimamente rigettare l'istanza di autorizzazione all'installazione di un impianto di distribuzione di carburanti ad uso privato qualora l'impianto di trattamento dei rifiuti, cui l'impianto di distribuzione dei carburanti è accessorio e servente, risulti privo dei necessari titoli edilizi e autorizzazioni ambientali. In tali casi, il Comune non è tenuto a concedere l'autorizzazione per l'impianto di distribuzione dei carburanti, in quanto la sua legittimità è subordinata alla regolarità amministrativa dell'impianto di trattamento dei rifiuti. La normativa regionale in materia di impianti di distribuzione di carburanti ad uso privato non prevede il silenzio assenso, ma richiede il rilascio di un'espressa autorizzazione comunale, nel rispetto delle norme in materia di sicurezza, prevenzione incendi e tutela ambientale. Pertanto, il Comune può legittimamente rigettare l'istanza di autorizzazione anche in assenza di un provvedimento espresso entro il termine di 90 giorni, non essendo applicabile il meccanismo del silenzio assenso. Inoltre, ai fini dell'ammissibilità del ricorso avverso il provvedimento di rigetto, è necessario che il ricorrente impugni specificamente tutte le autonome e distinte motivazioni poste a fondamento del diniego, non essendo sufficiente l'impugnazione di una sola delle ragioni indicate nel provvedimento.