Il diritto della persona offesa di essere informata dell'istanza di modifica della misura cautelare coercitiva a carico dell'imputato, previsto dall'art. 299 comma 3 c.p.p. nei procedimenti per reati commessi con violenza alla persona, è tutelato attraverso la possibilità per il pubblico ministero di impugnare il provvedimento emesso in violazione di tale diritto, ai sensi dell'art. 572 c.p.p. La mancata notifica dell'istanza alla persona offesa non comporta l'inammissibilità del ricorso proposto dalla stessa, ma la legittimazione del pubblico ministero a impugnare il provvedimento per tutelare il contraddittorio della persona offesa. Pertanto, la persona offesa non può proporre direttamente ricorso per cassazione avverso l'ordinanza che abbia modificato la misura cautelare senza la prescritta notifica, dovendo invece sollecitare il pubblico ministero ad impugnare il provvedimento, al fine di garantire l'effettività del diritto di informazione e di partecipazione della vittima del reato.