Il reato di impossessamento illecito di beni culturali di cui all'art. 176 del D.Lgs. n. 42/2004 non richiede l'accertamento di un particolare interesse culturale o di un formale provvedimento di qualificazione, essendo sufficiente che la natura culturale del bene sia desumibile dalle sue caratteristiche intrinseche, anche in assenza di un pregio particolare. L'elemento soggettivo del dolo generico è integrato dalla consapevolezza dell'imputato di impossessarsi di beni appartenenti allo Stato, a prescindere dalla sua specifica conoscenza della rilevanza culturale degli stessi. Tuttavia, il riconoscimento della continuazione tra più condotte di impossessamento illecito richiede un'adeguata valutazione del contesto temporale e spaziale in cui tali condotte si sono realizzate, non potendo derivare automaticamente dalla semplice pluralità di oggetti sottratti. Analogamente, il diniego della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto ex art. 131-bis c.p. non può fondarsi esclusivamente sulla mera esistenza di precedenti penali, dovendosi invece considerare tutti gli elementi indicati nell'art. 133 c.p., comma 1.