Cassazione penale Sez. V sentenza n. 7109 del 23 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:7109PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'espressione ingiuriosa, per integrare il reato di cui all'art. 594 c.p., deve rivelare un effettivo disprezzo o una scarsa considerazione della persona offesa, valutati secondo un criterio di media convenzionale in relazione alla personalità dell'offeso e dell'offensore, nonché al contesto in cui la frase è stata pronunciata. Non ogni espressione irriguardosa è sufficiente, ma solo quelle che incidono sull'onore inteso come valore sociale della persona. Pertanto, le critiche anche vivaci all'operato altreo, quando si inseriscono in un contesto di contrasto di interessi e diritti legittimamente perseguiti, non integrano il reato di ingiuria, pur se espresse in maniera colorita e polemica, in assenza di una effettiva manifestazione di disprezzo verso la persona in quanto tale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
nei confronti di:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 5/2014 TRIBUNALE di LOCRI, del 12/11/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 14/12/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SETTEMBRE Antonio;
- Udito il Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Cassazione, Dr.ssa MARINELLI Felicetta, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
- Udito, per la parte civile, l'avv. (OMISSIS) in sost…

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