Tribunale Amministrativo Regionale Veneto - Venezia sentenza n. 796 del 2008

ECLI:IT:TARVEN:2008:796SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare la richiesta di autorizzazione all'esercizio di un'attività di pubblico esercizio di tipo A e B (somministrazione di alimenti e bevande) presentata da Ma. Ga. per un immobile di sua proprietà situato in zona agricola E1, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. La destinazione d'uso di zona agricola E1, prevista dalle norme tecniche di attuazione (NTA) del piano regolatore generale (PRG), non consente l'esercizio di attività di ristorazione, in quanto tali attività non rientrano tra quelle ammesse in tale zona, che sono limitate agli usi agricoli e agrituristici. Il cambio di destinazione d'uso richiesto dal privato non può essere autorizzato in assenza di una specifica variante urbanistica, di competenza del Consiglio comunale, che non risulta essere stata adottata. 2. Le precedenti delibere della Giunta comunale, che avevano espresso parere favorevole sulla compatibilità urbanistica dell'attività di ristorazione nell'immobile di Ma. Ga., non hanno efficacia modificativa della destinazione d'uso prevista dal PRG, in quanto la Giunta comunale è incompetente a deliberare in materia urbanistica e tali delibere non sono state recepite in varianti al PRG. 3. Il Comune, nel riesaminare l'istanza di autorizzazione presentata dal privato nel 1995, è tenuto a valutarla alla luce della disciplina urbanistica vigente al momento della decisione, senza essere vincolato dalla pregressa situazione di fatto e di diritto, in applicazione del principio tempus regit actum. 4. L'incompatibilità dell'attività di ristorazione con la zona di protezione agro-forestale, prevista dal piano ambientale, costituisce un ulteriore autonomo motivo di diniego dell'autorizzazione richiesta, in quanto tale attività non risulta compatibile con le finalità di tutela e valorizzazione del paesaggio agrario perseguite dal piano. 5. Il Comune non è tenuto a rilasciare l'autorizzazione richiesta dal privato in ragione di eventuali autorizzazioni analoghe concesse ad altri soggetti, in quanto la disparità di trattamento non può essere invocata per ottenere l'adozione di ulteriori provvedimenti illegittimi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto,
terza sezione,
con l'intervento dei magistrati:
Angelo De Zotti Presidente
Marco Buricelli Consigliere, rel. ed est.
Stefano Mielli Referendario
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sul ricorso e sugli atti di motivi aggiunti rubricati al n. 659 del 2007, proposti da Ma. Ga., rappresentato e difeso dagli avvocati Re. Or. e Li. Ra., con domicilio eletto presso lo studio della prima in Ve., Ca. (...);
contro
il Comune di Vo. Eu., in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati Pi. Ma., St. Ca. e Fr. Za., con elezione di domicilio presso lo studio dell'ultimo in Ve.-Me., Via Ca. n. (...);
per l'annullamento:
- quanto al ricorso introduttivo: 1) del provvedimento del Comune di Vo., a firma del Responsabile del Servizio, prot. n. 2191 in data 13 marzo 2007, notificato a Ma. Ga. il 14 marzo 2007, con il qual…

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