Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1156 del 13 gennaio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:1156PEN

Massima

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Il giudice di prevenzione, nel disporre la confisca di beni ritenuti di provenienza illecita, deve previamente individuare il periodo di manifestazione della pericolosità sociale qualificata del proposto, determinandone il momento iniziale e quello finale in funzione del suo coinvolgimento in attività illecite con conseguente ingiustificato arricchimento. Soltanto all'esito di tale accertamento, il giudice può procedere alla valutazione della sproporzione degli acquisti rispetto alle entrate lecite, al fine di sottoporre ad ablazione i beni il cui valore sia ritenuto incongruo. Il sindacato di legittimità in sede di ricorso per cassazione avverso i provvedimenti in materia di prevenzione patrimoniale è limitato alla sola violazione di legge, essendo preclusa la deducibilità di vizi inerenti alla valutazione degli elementi di fatto, come il travisamento della prova, in quanto estranei al giudizio di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - rel. Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS)
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 08/02/2021 della CORTE APPELLO di PALERMO;
udita la relazione svolta dal Consigliere SCORDAMAGLIA IRENE.
lette/sentite le conclusioni del PG.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS), (OMISSIS) e (OMISSIS), eredi del proposto (OMISSIS), ricorrono, per il tramite del loro comune difensore e procuratore speciale, avverso il decreto della Corte di appello di Palermo, in data 8 febbraio 2…

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