Il diritto di superficie su un'area comunale, costituito per una durata determinata e rinnovabile, si estingue allo scadere del termine originario senza che il Comune sia tenuto a rinnovarlo automaticamente. Alla scadenza del diritto di superficie, il proprietario del suolo (il Comune) diventa proprietario della costruzione realizzata dal concessionario, ai sensi dell'art. 953 c.c. Il Comune, pertanto, può legittimamente revocare la precedente delibera di rinnovo della concessione e dichiarare la decadenza del diritto di superficie, qualora il concessionario non accetti le nuove condizioni economiche proposte per il rinnovo. In tal caso, il concessionario è tenuto a riconsegnare l'area al Comune, salva la facoltà di quest'ultimo di trattenere la costruzione, corrispondendone il valore ai sensi dell'art. 936, comma 2, c.c. L'esercizio di tali poteri da parte del Comune non costituisce un abuso, ma rientra nella sua facoltà di valutare le nuove circostanze sopravvenute al momento del rinnovo della concessione, senza che ciò possa integrare una violazione del legittimo affidamento del concessionario.