Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 55331 del 30 dicembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:55331PEN

Massima

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Il reato di evasione dal regime cautelare degli arresti domiciliari, previsto dall'art. 385 comma 3 c.p., è integrato dal semplice allontanamento volontario e consapevole del soggetto dalla propria abitazione, deputata a sede esecutiva della misura, a prescindere dalla durata dell'allontanamento, dalla distanza raggiunta o dalla concreta elusione del controllo da parte degli organi di polizia giudiziaria. L'elemento soggettivo del reato è integrato dal dolo generico, essendo sufficiente che l'agente abbia coscienza e volontà di sottrarsi, anche solo temporaneamente, alla limitazione della libertà personale imposta dalla misura cautelare domiciliare. Pertanto, il mero fatto di allontanarsi dal domicilio, anche per brevi spostamenti e per ragioni non finalizzate a sottrarsi definitivamente alla misura, integra il reato di evasione, non potendosi equiparare tale condotta a una mera violazione delle prescrizioni inerenti agli obblighi imposti dalla misura cautelare, in quanto la permanenza nel domicilio rappresenta l'obbligo essenziale del sottoposto e non una semplice imposizione accessoria. La valutazione della condotta dell'imputato deve pertanto prescindere dalle sue motivazioni soggettive o dalle concrete difficoltà incontrate dagli organi di polizia nel rintracciarlo, essendo il reato integrato dal solo allontanamento volontario e consapevole dal domicilio, a prescindere da ulteriori elementi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovanni - Presidente

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/11/2015 della Corte di Appello di Napoli;
letti gli atti, il ricorso e la sentenza impugnata;
udita la relazione del Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero in persona del sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito il difensore del ricorrente, avv. (OMISSIS), che ha insistito per l'accoglimento del proposto ricorso.
FATTO E DIRITTO
1. Con sentenza resa il …

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