Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 6073 del 2017

ECLI:IT:TARLAZ:2017:6073SENT

Massima

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Il ricorso amministrativo diviene improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse quando il ricorrente, successivamente alla proposizione del ricorso, abbia conseguito il risultato sperato, come nel caso in cui sia risultato vincitore di un successivo concorso per il medesimo ruolo. In tali ipotesi, il Giudice amministrativo, preso atto della sopravvenuta carenza di interesse, dichiara l'improcedibilità del ricorso, compensando integralmente le spese di lite in considerazione della peculiarità della fattispecie. Il principio di diritto affermato mira a garantire l'economia processuale e l'efficienza dell'azione amministrativa, evitando l'inutile protrarsi di un contenzioso privo di utilità pratica per il ricorrente. La declaratoria di improcedibilità per sopravvenuto difetto di interesse, pur non entrando nel merito della legittimità degli atti impugnati, costituisce comunque un utile strumento di definizione del giudizio, in linea con il principio di ragionevole durata del processo e di concentrazione della tutela giurisdizionale.

Sentenza completa

Pubblicato il 22/05/2017

N. 06073/2017 REG.PROV.COLL.

N. 06300/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6300 del 2013, proposto da:
((omissis)), rappresentata e difesa dall'avvocato prof. ((omissis)), con domicilio eletto presso lo Studio Placidi in Roma, via Cosseria, 2;

contro

Ministero della Giustizia, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso per legge dall'Avvocatura generale dello Stato, presso cui domicilia in Roma, via dei Portoghesi, 12;

nei confronti di

((omissis)), non costituita in giudizio;

per l'annullamento, , previa sospensione,

- del Verbale n. 234 del 30 novembre 2012 (Busta n. 781) della Commissione presso il Ministero de…

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