La destinazione urbanistica di un'area di proprietà privata non può essere modificata da residenziale a agricola sulla base di meri presupposti di fatto non adeguatamente accertati e in contrasto con altri atti comunali, quali la classificazione acustica dell'area e i provvedimenti adottati per il contenimento dell'inquinamento acustico di zone limitrofe. Il principio di ragionevolezza e di tutela del legittimo affidamento impongono che la pianificazione urbanistica tenga conto della situazione di fatto esistente e non si fondi su mere ipotesi di possibili fenomeni di inquinamento, specie quando tali ipotesi risultano smentite da altri provvedimenti e atti comunali. La modifica della destinazione urbanistica di un'area privata deve essere adeguatamente motivata sulla base di elementi certi e non contraddittori, al fine di evitare disparità di trattamento tra aree confinanti e tutelare il diritto di proprietà e il legittimo affidamento del privato sulla precedente pianificazione.