Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Brescia sentenza n. 234 del 2021

ECLI:IT:TARBS:2021:234SENT

Massima

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L'ente che utilizza un immobile trasformato per ragioni di pubblica utilità, in mancanza del decreto di esproprio, è sempre tenuto a operare una scelta espressa tra la restituzione e l'acquisizione del bene ai sensi dell'art. 42-bis del D.P.R. 327/2001. L'inerzia mantenuta oltre il tempo necessario per le operazioni di ricognizione dello stato dei luoghi e per la valutazione dell'interesse all'acquisizione costituisce silenzio illegittimo, indipendentemente da un atto di messa in mora da parte del proprietario. L'autorità amministrativa non può lasciare indefinitamente il proprietario nell'incertezza circa la condizione giuridica dei beni attratti nella procedura espropriativa non conclusa. Nell'ipotesi di acquisizione parziale, l'ente deve comunicare l'esatta consistenza della superficie che intende trasferire al patrimonio pubblico, in quanto trasformata in strada o in pertinenza stradale. Le operazioni di misurazione devono essere svolte in contraddittorio, con facoltà per il proprietario di far intervenire un tecnico di fiducia. Nell'individuazione delle porzioni di terreno da acquisire, l'ente dispone di margini di apprezzamento e, una volta assicurata la tutela dell'interesse pubblico, deve cercare di prevenire i disagi temuti dai proprietari, nel rispetto del principio di proporzionalità. Il valore venale dei beni da acquisire deve essere determinato sulla base della situazione attuale di mercato, con riferimento alla qualificazione giuridica posseduta prima della trasformazione. In mancanza di compravendite recenti di terreni limitrofi aventi la medesima destinazione, possono essere utilizzate informazioni professionali desumibili da listini di borsa immobiliare relativi a regioni agrarie omogenee e di limitata estensione. Il risarcimento del danno da occupazione senza titolo va quantificato nel 5% annuo del valore venale, ai sensi dell'art. 42-bis, comma 3, del D.P.R. 327/2001. Tale importo è soggetto alla prescrizione quinquennale in materia risarcitoria, decorrente dalla data di messa in mora del proprietario.

Sentenza completa

Pubblicato il 10/03/2021

N. 00234/2021 REG.PROV.COLL.

N. 00548/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

sezione staccata di Brescia (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 548 del 2020, proposto da
ISTITUTO DIOCESANO PER IL SOSTENTAMENTO DEL CLERO DELLA DIOCESI DI BRESCIA, rappresentato e difeso dagli avv. ((omissis))à e ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC dei Registri di Giustizia, e domicilio fisico presso il secondo dei predetti legali in Brescia, via Solferino 28;

contro

ANAS SPA, rappresentata e difesa dagli avv. ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC dei Registri di Giustizia;

per l'accertamento

- dell’illegittimità del silenzio mantenuto dall’ANAS relativamente all’alt…

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