Il titolo edilizio annullato per vizi formali o procedurali, ma non per palese contrasto con le norme che regolano l'attività edilizia, comporta l'applicazione dell'art. 38 del d.P.R. n. 380/2001, che prevede la possibilità per l'amministrazione di valutare la rimozione dei vizi, la restituzione in pristino ovvero l'irrogazione di una sanzione pecuniaria. Tale disciplina, meno rigorosa rispetto all'art. 31 che prevede la demolizione per opere realizzate in assenza di titolo, trova applicazione in quanto il rilascio del titolo, sebbene annullato, attesta la possibilità di un suo legittimo ottenimento, non configurando una palese contraddittorietà con la normativa edilizia. Pertanto, nell'irrogazione della sanzione, l'amministrazione deve tenere conto del principio di proporzionalità, valutando la gravità dell'illecito, il grado di affidamento ingenerato nel privato dalla presunzione di legittimità dell'atto amministrativo, nonché la possibilità di rimozione dei vizi formali o procedurali riscontrati. Solo ove ciò non risulti possibile, l'amministrazione potrà applicare la sanzione pecuniaria prevista dall'art. 38 d.P.R. n. 380/2001.