Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso per l'ottemperanza alla sentenza che aveva annullato i provvedimenti del Sindaco di Agrigento di revoca dell'autorizzazione all'affissione di manifesti e della concessione d'uso di tabelloni e plance murali, ha affermato il seguente principio di diritto: La sentenza amministrativa di annullamento di provvedimenti inibitori dell'attività pubblicitaria è autoesecutiva, in quanto l'effetto giuridico si realizza esclusivamente mediante l'emanazione della statuizione di annullamento, senza che dall'esecuzione del giudicato derivi per l'Amministrazione l'obbligo di compiere ulteriori attività materiali o giuridiche. Pertanto, in assenza di un nuovo piano degli impianti pubblicitari approvato successivamente all'annullamento dei provvedimenti, la società ricorrente può autonomamente agire in conformità agli originari provvedimenti autorizzatori, la cui rimozione in via amministrativa è stata caducata dal giudice amministrativo. Tuttavia, il Tribunale ha accolto la domanda della società ricorrente relativa all'esecuzione della statuizione sulla condanna del Comune al pagamento delle spese processuali, in quanto il Comune non aveva dimostrato di aver effettivamente eseguito tale parte della sentenza, avendo emesso un mandato di pagamento sulla base di un diverso titolo giudiziale. Pertanto, il Tribunale ha dichiarato l'obbligo del Comune di provvedere al pagamento delle spese liquidate nella sentenza entro 30 giorni dalla notificazione della presente sentenza, nominando un commissario ad acta in caso di ulteriore inerzia.