Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 40632 del 30 ottobre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:40632PEN

Massima

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Il reato associativo di cui all'art. 416-bis c.p. si configura quando l'indagato dimostri una stabile e organica partecipazione alla struttura del gruppo criminale, caratterizzata da un contributo continuativo e consapevole alle attività illecite della consorteria, anche attraverso condotte che, pur non integrando singoli reati fine, siano tuttavia espressive di un ruolo attivo e di un vincolo associativo. Ai fini della sussistenza del reato associativo, non è necessario che l'indagato abbia partecipato a tutti i reati-scopo del sodalizio criminale, essendo sufficiente che egli abbia consapevolmente e stabilmente contribuito al perseguimento degli interessi e degli obiettivi illeciti della associazione, anche attraverso condotte che, pur non integrando singoli reati-fine, siano tuttavia espressive di un ruolo attivo e di un vincolo associativo. Pertanto, la partecipazione al reato associativo può desumersi anche da episodi criminosi diversi dai reati-scopo, purché rivelatori di un contributo continuativo e consapevole alle attività illecite della consorteria. Inoltre, ai fini della configurabilità del reato associativo, non è necessario che l'indagato abbia ricoperto un ruolo apicale o di vertice all'interno dell'organizzazione criminale, essendo sufficiente che egli abbia dimostrato una stabile e organica partecipazione alla struttura del gruppo, caratterizzata da un contributo continuativo e consapevole alle attività illecite della consorteria. Infine, le esigenze cautelari sono sempre presupposte nel reato associativo di cui all'art. 416-bis c.p., in ragione della pericolosità sociale intrinseca del sodalizio criminale, a prescindere dalla gravità dei singoli reati-fine contestati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. MANNINO Saverio F. - Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

De. Ca. Ra. , n. a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Salerno in data 18 aprile 2008;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Giorgio Colla;

udito il Procuratore generale nella persona del sostituto Dott. CEDRANGOLO Oscar, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore avvocato Valiante Mario.

FATTO E DIRITTO

Con l'ordinanza in epigrafe il Tribun…

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