Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 4971 del 2012

ECLI:IT:TARNA:2012:4971SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di demolizione di opere edilizie abusive, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'ordine di demolizione di opere edilizie abusive è un atto dovuto, sufficientemente motivato con l'indicazione dei meri presupposti di fatto (constatazione dell'esecuzione di opere edilizie in difformità del permesso di costruire o in assenza del medesimo), che determinano l'applicazione dovuta delle misure ripristinatorie previste. L'obbligo di motivazione è assolto con l'indicazione di tali presupposti, senza che sia necessaria una congrua motivazione in ordine all'attualità dell'interesse pubblico alla rimozione degli abusi, che è in re ipsa nel ripristino dell'assetto urbanistico violato. 2. In materia di demolizione di opere abusive, la figura del responsabile dell'abuso non si identifica solo in colui che ha materialmente eseguito l'opera ritenuta abusiva, ma si riferisce anche a colui che di quell'opera ha la materiale disponibilità e pertanto, quale detentore, è in grado di provvedere alla demolizione restaurando così l'ordine violato. L'ordine di demolizione può quindi essere rivolto anche a soggetti diversi dall'autore materiale dell'abuso, purché abbiano un rapporto giuridico o materiale con il bene. 3. La presentazione dell'istanza di accertamento di conformità ai sensi dell'art. 36 del D.P.R. n. 380 del 2001 anteriormente all'impugnazione dell'ordine di demolizione, produce l'effetto di rendere inammissibile l'impugnazione stessa per carenza di interesse, in quanto il riesame dell'abusività dell'opera provocato dall'istanza di sanatoria determina la necessaria formazione di un nuovo provvedimento, di accoglimento o di rigetto, che vale comunque a rendere inefficace il provvedimento sanzionatorio oggetto dell'originario ricorso. 4. Tuttavia, tale principio non trova applicazione quando le opere abusive realizzate in zona vincolata abbiano determinato un incremento di superficie e del carico urbanistico, in quanto in tali casi è precluso il rilascio dell'autorizzazione paesaggistica in sanatoria ai sensi dell'art. 167, quarto comma, del D.Lgs. n. 42 del 2004. 5. Ai fini del rilascio di un titolo edilizio, sia esso un permesso di costruire o una concessione in sanatoria, l'amministrazione deve verificare la sussistenza in capo al richiedente di un titolo sostanziale idoneo a costituire il diritto di sfruttare la potenzialità edificatoria dell'immobile, non essendo sufficiente il mero rapporto obbligatorio. Pertanto, il richiedente deve dimostrare di avere la disponibilità dell'area, in qualità di proprietario o di altro titolare di un diritto reale o personale di godimento che lo autorizzi ad eseguire i lavori.

Sentenza completa

N. 00204/2010
REG.RIC.

N. 04971/2012 REG.PROV.COLL.

N. 00204/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Ottava)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 204 del 2010, integrato da motivi aggiunti, proposto da:
Francesco Santonastaso, rappresentato e difeso dall'avv. Giuliano Agliata, presso cui ha eletto domicilio in Napoli, via G. Porzio, Centro Direzionale, Isola G/8;

contro

Comune di Capua, in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso dall’avv. Mario Zechender, con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. Roberto Matarazzo, in Napoli, via Toledo, 106;

per l'annullamento

I) con il ricorso introduttivo:

dell’ordinanza di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi n. 24/09/U.T. del 20 ottobre 2009, della comunic…

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