Cassazione penale Sez. V sentenza n. 36909 del 26 settembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:36909PEN

Massima

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Il diritto di critica e di satira, pur costituendo un legittimo esercizio della libertà di manifestazione del pensiero, trova il suo limite nel rispetto della reputazione altrui e nella veridicità dei fatti posti a fondamento della critica. Pertanto, affinché la critica sia scriminata, è necessario che essa si mantenga entro i confini del diritto, senza eccedere nell'offesa della reputazione altrui e che i fatti posti a suo fondamento siano rispondenti a verità. Qualora intervenga una causa di estinzione del reato, come la prescrizione, il giudice è tenuto a verificare, ai sensi dell'art. 129 c.p.p., comma 2, se emerga positivamente dagli atti processuali l'estraneità dell'imputato al fatto contestatogli o il legittimo esercizio di un diritto, senza necessità di ulteriori accertamenti, trattandosi di una mera constatazione e non di un nuovo apprezzamento del fatto. In tali ipotesi, il giudice non è tenuto a una completa rivalutazione delle emergenze processuali, ma solo a verificare l'evidenza dell'innocenza dell'imputato o del legittimo esercizio di un diritto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTELLA Mario - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) PE. GI., N. IL (OMESSO);

2) CE. MA. VI., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 20/11/2007 CORTE APPELLO di MILANO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. SAVANI PIERO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL FATTO

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