Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il procedimento sanzionatorio amministrativo deve svolgersi nel rispetto del contraddittorio, della verbalizzazione degli atti istruttori e della conoscenza effettiva degli stessi da parte dei destinatari delle sanzioni, in conformità ai principi stabiliti dal Decreto Legislativo n. 58 del 1998, articolo 195, n. 2. La contestazione degli addebiti deve essere chiara, precisa e comprensibile, senza omissioni o lacune che ne pregiudichino la conoscibilità, e l'accesso agli atti istruttori deve essere garantito in modo concreto e non solo potenziale. La violazione di tali principi comporta l'illegittimità dell'accertamento compiuto dalla Pubblica Amministrazione competente. Inoltre, la separazione tra funzioni istruttorie e funzioni decisorie, imposta dal Decreto Legislativo n. 58 del 1998, articolo 195 e dalla Legge n. 262 del 2005, articolo 24, deve essere attuata dalle Autorità competenti non solo attraverso l'individuazione di organi o uffici diversi, ma anche mediante modalità organizzative che assicurino l'effettiva terzietà e imparzialità dell'organo decisorio, con parametri controllabili e sindacabili dai destinatari degli atti. La mancata osservanza di tali requisiti determina l'illegittimità del provvedimento sanzionatorio.