Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 31585 del 17 luglio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:31585PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'ambito del procedimento di prevenzione patrimoniale, può disporre la confisca dei beni nella disponibilità del proposto quando, a fronte di un consistente e incontrovertibile quadro indiziario circa la provenienza illecita degli stessi, la difesa non abbia fornito elementi concreti idonei a giustificarne la legittima provenienza, nonostante la notevole sproporzione rispetto ai modesti redditi dichiarati. Ciò anche in assenza di una perizia contabile, ove la difesa non abbia allegato specifici elementi a sostegno di ipotesi alternative di legittima acquisizione. Il giudice di merito, nel valutare la pericolosità sociale del proposto e la correlazione tra questa e i beni da confiscare, può fare riferimento a un ampio arco temporale, a partire dal momento in cui emergono le prime evidenze di un progressivo e sproporzionato accumulo di ricchezze, frutto di attività delittuose, anche in contesti criminali organizzati. La motivazione del provvedimento di confisca, pur potendo fare opportuni richiami per relationem a quella di primo grado, deve comunque contenere una puntuale e logica valutazione delle risultanze investigative, senza limitarsi al mero status di evasore fiscale del proposto. Infine, la dedotta questione di legittimità costituzionale della normativa in materia di misure di prevenzione patrimoniali è da ritenersi manifestamente infondata, ove il giudice accerti la ricorrenza dei presupposti di cui all'art. 1, lett. b) del d.lgs. n. 159/2011, ovvero la circostanza che il proposto viva abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TRONCI Andrea - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. GIORGI Maria Silv - rel. Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 15/03/2018 della Corte d'appello di Firenze.
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa GIORGI Maria Silvia;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ANIELLO Roberto, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte d'appello di Firenze, con il provvedimento in epigrafe, confermava…

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