Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia, Sezione Terza, stabilisce che l'Amministrazione può legittimamente revocare le agevolazioni finanziarie concesse ai sensi della legge n. 488/1992 qualora accerti, sulla base di un verbale di polizia giudiziaria avente efficacia di atto pubblico fidefaciente, che l'impresa beneficiaria abbia falsato gli elementi utili ai fini della determinazione degli indicatori previsti dalla normativa di riferimento. Tale revoca, qualificabile come decadenza dal beneficio economico ai sensi dell'art. 75 d.p.r. n. 445/2000, può essere disposta in ogni tempo dall'Amministrazione, previa contestazione dei fatti all'impresa, senza che la successiva estinzione del reato per intervenuta prescrizione in sede penale possa incidere sulla legittimità del provvedimento amministrativo di revoca, il quale risulta adeguatamente motivato con il richiamo al verbale della Guardia di Finanza e alle pertinenti disposizioni normative. L'Amministrazione, nell'esercizio dell'autotutela, non è tenuta a comparare l'interesse pubblico alla rimozione dell'atto illegittimo con l'interesse del privato beneficiario, consolidatosi nel tempo, quando la revoca discende dalla decadenza dal beneficio per la mancanza originaria dei requisiti di legge.